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Alimentazione

Verità e bugie… servite a tavola

04/03/2003

Vino rosso fa buon sangue? L’ananas fa dimagrire? Sono numerose le credenze popolari che attribuiscono qualità benefiche ad alcuni cibi e bevande. Ma si basano su motivazioni scientifiche o sono solo dicerie? La parola alla dietologa

Quante volte a tavola ci vengono servite leggende? A farle finire nel piatto (o nel bicchiere) sono la tradizione popolare o le più recenti chiacchiere con un vicino di casa. Alcune, forse la maggior parte, si rivelano prive di fondamento. Altre, nel tempo, hanno ottenuto l’avallo della ricerca scientifica che ne ha dimostrato l’attendibilità. Tra le tante dicerie, ecco quelle che abbiamo scelto e raggruppato in un Vero e Falso, di cui questa settimana pubblichiamo la prima puntata. La parola alla dietista di Humanitas Manuela Pastore. Forse servirà a farci andare a tavola con più consapevolezza. E chissà che qualcuno non scopra che il nonno aveva ragione, per esempio, nel dire che…

Il vino rosso fa buon sangue
Vero. Nel senso che il vino rosso con il contenuto di antiossidanti chiamati polifenoli, in particolare del resveratrolo, è un toccasana contro l’aterosclerosi. Uno o due bicchieri al giorno aiutano a mantenere le arterie libere da depositi di colesterolo, potenziale causa di malattie cardiovascolari. Non solo. A fine 2002, al Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Montpellier hanno arricchito un vino bianco di polifenoli, rendendolo salutare quanto il rosso. Paradoxe Blanc, questo il nome del nuovo chardonnay, è già in commercio in Francia e si suppone che valicherà presto le frontiere.

La mozzarella è l’unico formaggio magro
Falso. Non esistono formaggi magri, tutti almeno contengono il 20 per cento di grassi. La mozzarella, a seconda del latte con cui è fatta (vaccino, di bufala o misto), appioppa da 245 a 270 kcal ogni 100 g (e di solito una porzione è superiore all’etto). Tra i latticini, è la ricotta l’unico alimento con un contenuto inferiore di grassi (11-13%). Se di pecora (la “romana”) fornisce 189 kcal, se di mucca 150 kcal circa ogni 100 g.

Chi è anemico mangi spinaci
Falso. Il mito di Braccio di Ferro persiste ma non ha molto fondamento. Le lenticchie, per esempio, contengono ferro in quantità doppia rispetto agli spinaci. Inoltre, ciò che conta è anche quella che si chiama biodisponibilità e il prezioso minerale da questi vegetali non si assimila che in minima parte. Ben diversamente va invece con quello contenuto nei cibi proteici di origine animale. Nel fegato, per esempio, la biodisponibilità è del 20 per cento, mentre negli spinaci è dell’1,4.

Il pesce è più digeribile della carne
Vero. Grazie alla mancanza di tessuto connettivo, il pesce si digerisce in circa metà del tempo che richiede la carne (2-3 ore contro 4 e oltre).

La donna incinta deve mangiare per due
Falso. Alle future mamme si consiglia di aumentare di circa il 10 per cento le porzioni consumate abitualmente dal secondo trimestre in poi (l’aumento di peso deve avvenire gradualmente: 1-2 chili nel primo trimestre, 350-400 g la settimana successivamente). Ciò che deve invece fare è scegliere gli alimenti in base alle aumentate esigenze di proteine (carne, pesce, uova), di calcio (latte e latticini) e di vitamine (verdura e frutta). Ingrassare esageratamente durante la gravidanza e, peggio, non tornare più in linea, è forse causa di guai seri. Secondo uno studio condotto su 4 mila donne finlandesi in post menopausa da Leena Hilakivi-Clarke, ricercatrice della Georgetown University, nelle donne che aumentano di oltre 17 chili durante la gravidanza il rischio di tumore al seno dopo la menopausa sale del 40 per cento. L’ipotesi punta ancora una volta sugli estrogeni, ormoni prodotti anche dagli adipociti, le cellule di grasso.

L’ananas fa dimagrire
Falso. Il grosso frutto tropicale non ha alcun potere dimagrante. Avendo proprietà diuretiche può snellire chi soffre di ritenzione idrica costringendolo ad eliminare liquidi con le urine. Ma la ciccia, se c’è, resta. E’ vero invece che l’ananas faciliti la digestione di alimenti proteici (bistecche, formaggi & C.), grazie al suo enzima chiamato bromelina.

A cura di Piachiara Novelli

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