Alimentazione

A tavola d’estate: frutta e verdura in pole position

14/07/2006

Per resistere all’afa, via libera ai piatti freddi più fantasiosi, prediligendo frutta e verdura di stagione, anche sotto forma di gustosi frullati.

 

Finalmente ci siamo: l’estate è arrivata. Ma se lavoro o impegni familiari ci costringono a restare ancora in città, come resistere fra traffico e afa che non fa respirare? Sicuramente l’alimentazione può darci l’energia necessaria ad affrontare anche le giornate più calde. Ma cosa è meglio mangiare? I medici da sempre consigliano molta frutta e verdura, ricche di acqua e facili da digerire. Un ottimo suggerimento, al quale l’équipe di dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo, ne aggiunge un altro: “Evitare i pasti abbondanti e ricchi di grassi, perché possono indebolire o danneggiare il nostro fisico e perché in estate il nostro organismo necessita di meno calorie: da una media di 1.500 per le donne a una di 2.500 per gli uomini.
L’attenzione a queste regole semplici ed efficaci è ripagata con una migliore condizione fisica; per cui, via libera alla fantasia nella preparazione di piatti freddi come insalate di riso o di pasta, omelette, affettati e formaggi, sono un modo saporito per mettere d’accordo la fretta di tutti i giorni con la voglia di qualcosa di buono. Senza dubbio con la bella stagione occupano un posto d’onore sulle tavole degli italiani.

Quanto è importante scegliere frutta e verdura di stagione?
“Molto. Perché, oltre al vantaggio del costo ridotto, frutta e verdura di stagione sono ottimali anche sotto l’aspetto nutrizionale. Cinque porzioni al giorno di frutta e verdura servono a proteggere l’organismo: aiutano a prevenire malattie importanti come i tumori; la fibra in essi contenuta è importante per la regolazione sia delle funzioni intestinali sia del metabolismo lipidico e glucidico. I frutti primaverili ed estivi, inoltre, sono molto dolci e gustosi pur fornendo un contributo calorico limitato. Sono quindi l’ideale per uno spuntino mattutino e a merenda, anche sotto forma, perché no, di freschi frullati. E se il pomodoro la fa da padrone in tutta la penisola, rosso e polposo dalle sue mille proprietà, lo stesso vale per melone e anguria, frutti tipicamente estivi, entrambi della famiglia delle Cucurbitacee, ricchissimi d’acqua ed altamente dissetanti”.

Che differenze nutrizionali troviamo tra melone e anguria? E’ meglio privilegiare un frutto piuttosto che l’altro?
“Almeno sotto il profilo nutrizionale non c’è motivo assolutamente di privilegiare il melone all’anguria o viceversa; poi se parliamo di gusto e di preferenze ciascuno ha la sua. Entrambi ipocalorici (tra le 20 e 30 calorie per 100 gr, che corrispondono circa a due tre fette), succosi e colorati, sono ricchi di vitamina A C e potassio, utile per reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione. Come per il melone, l’anguria grazie all’elevato contenuto di acqua (oltre il 90%) ha una notevole capacità dissetante e rinfrescante che, con l’arsura dell’estate, lo rendono un frutto da gustare in qualsiasi momento, anche a merenda o come spuntino di metà mattinata. E se l’anguria ha un’azione particolarmente diuretica, la polpa del melone svolge una blanda azione lassativa sugli intestini pigri. Entrambi i frutti sono comunque e sicuramente controindicati per chi deve seguire una dieta astringente, ma assolutamente consigliati a chi ama fare incetta di frutta fresca e di stagione. Non esistono controindicazioni, se non quella di mangiarla troppo fredda di frigo per evitare brutte e possibili congestioni”.

Qualche curiosità su questi due frutti
Uno studio condotto dagli scienziati dell’Università Juntendo di Tokyo ha provato l’efficacia del licopene: un potente antiossidante presente nel succo dell’anguria, in grado di proteggere i polmoni dei fumatori o di chi vive in città industriali la cui aria è inquinata da sostanze tossiche.
Il succo dell’anguria – insieme a quello di pomodoro – è riuscito a prevenire lo sviluppo dell’enfisema polmonare in animali allevati in ambienti la cui aria era di proposito inquinato con normale fumo di sigaretta. I ricercatori giapponesi stanno considerando la possibilità di ripetere lo studio anche sull’uomo sottoponendo a una cura a base di licopene un gruppo di malati colpiti da disturbi di ostruzione polmonare in forma cronica, nella convinzione che il licopene sia in grado di opporsi alle malattie del polmone grazie al suo elevato potere antiossidante.
L’anguria, poi, secondo l’antica tradizione orientale, avrebbe potere antidolorifico e antiedema e risulta anche utilizzata nel mondo della cosmesi, con la cui polpa si preparano maschere rinfrescanti ed idratanti per refrigerare l’epidermide; mentre il succo è l‘ingrediente principale di lozioni che ammorbidiscono e profumano la pelle.
Alcuni studiosi argentini e tedeschi sostengono che il melone agisca sulla fluidità del sangue contrastando l’aggregazione piastrinica e questo contribuirebbe a dargli funzione cardioprotettiva per infarti, ma anche per ictus cerebrali. Esteticamente parlando la polpa viene utilizzata per preparare maschere che tonificano la pelle, rendendola vellutata.

Di Cristina Florio

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