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Alimentazione

A settembre, prugne o susine?

29/07/2004

Chiamate susine se consumate fresche o chiamate prugne se consumate secche, il contenuto, sostanzialmente non cambia. Si tratta di un frutto di forma ovale o tondo la cui polpa risulta filamentosa, di colore giallo o rosso, e il sapore è dolce e acidulo: dolce per l’abbondante presenza di zuccheri quali fruttosio, xilosio, maltosio e acidulo per il contenuto di acido malico. La loro pellicola esterna ha un colorito che varia da giallo intenso, giallo verdastro, rosso vivo e viola scuro. Le susine sono il frutto di un albero che appartiene alla famiglia delle rosacee. Sembra che quest’albero, nell’antichità, fosse coltivato particolarmente in Siria, a Damasco e in seguito i Cavalieri della prima Crociata lo portarono in Europa, in Francia nel 1148. Ne esistono di diversi esemplari, per esempio, con la polpa ben attaccata al nocciolo. Approfondiamo, quindi, l’argomento e vediamo le sue qualità con i dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Ne esistono diverse varietà?
“Ce ne sono di diversi tipi che si differenziano per forma, colore e consistenza. Per esempio:
La California Blue è di forma tonda e colore violaceo. La Florentia è di forma sferica o a forma di cuore di colore giallo con venature rosse, dal sapore acidulo e polpa dolce, succosa e di consistenza pastosa. La Goccia d’Oro prende il nome dall’aspetto dei suoi frutti dal colore giallo translucido, quasi dorata, e la polpa piuttosto gustosa. Le proprietà sono similari e l’acquisto dell’una o dell’altra è una questione di preferenza di gusto. L’importante, quando la si acquista, è che la polpa sia morbida e che il suo colore sia tipico della varietà che si sta acquistando. Meglio non comprare prugne troppo dure o dal colore pallido perché questo frutto, una volta che viene raccolto, difficilmente poi giunge a maturazione”.

Quali sono le proprietà della prugna?
“La prugna ha un elevato contenuto di zuccheri per cui il suo consumo non è indicato nelle cure dimagranti. Il suo potere calorico, infatti, è di 30 – 45 per 100 gr di prodotto fresco mentre se il prodotto è secco le calorie diventano 152. Fra l’altro hanno un indice di sazietà medio, quindi non bisogna mangiarne indiscriminatamente perché aumenterebbe troppo l’apporto calorico. Si ritiene che l’assunzione di susine o prugne comporti un effetto lassativo, l’utilizzo, però, di quelle secche comporta anche un notevole aumento degli apporti calorici. Nelle susine abbondano acido malico, succinico, tartarico e citrico e sono questi acidi che conferiscono al frutto fresco il sapore acidulo. Nella polpa delle susine sono stati isolati polifenoli e un flavonoide, chiamato ‘quercitina’ che ha effetto contro i radicali liberi e sembra che agisca anche come fluidificante del sangue. Si pensa, inoltre, che le susine abbiano anche effetto depurativo, tonificante dei muscoli e stimolante del flusso biliare grazie al contenuto di zuccheri. Infine, le susine sono ricche di sali minerali e vitamine, calcio, ferro, sodio, fosforo e potassio, vitamina A, B1, B2, PP e C. Ovviamente nelle prugne secche questi componenti si concentrano in modo notevole”.

A chi sono controindicate?
“E’ bene che si astengano dal loro utilizzo tutti coloro che hanno patologie per cui devono assumere una dieta povera di fibra”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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