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Protezione solare da bere? Attenzione!

26/05/2014

Bere una soluzione acquosa per proteggersi dai raggi UV. L’idea arriva da una società americana che vorrebbe lanciare l’integratore liquido sul mercato da ingerire un’ora prima di esporsi al sole. Si otterrebbe così uno schermo protettivo pari al 97%.

Abbiamo chiesto il parere ai professionisti di Humanitas.

La notizia ha già messo a rumore il mondo dermatologico. Sulla stampa medica, e non solo, sono piovuti centinaia di commenti negativi. Il concetto di acqua armonizzata non ha alcuna base scientifica e tanto meno il fatto che essa possa dare una minima protezione nei confronti dei raggi solari.

La “crema” solare da bere, dal punto di vista commerciale, può sembrare una bella trovata ma occorre ricordare che potrebbe fare molti danni se la gente, credendo di essere protetta, si dovesse esporre al sole per tempi prolungati.

Del resto a riprova dell’inconsistenza del prodotto come proteggente solare, la stessa casa produttrice consiglia di applicare una crema se ci si espone tra le 12 e le 15.

Queste trovate commerciali alla vigilia dell’estate, quando si intensificano gli sforzi dei dermatologi per mettere in allerta i pazienti contro i danni solari, possono vanificare la prevenzione dei tumori cutanei che è bene ricordare sono i tumori più frequenti per l’uomo.

 

 

A cura di Simona Camarda

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