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Stagioni

Con il brutto tempo, maggiori rischi di ictus?

27/03/2014

 

Un clima sfavorevole influisce sul numero di ricoveri per ictus. Ad affermarlo una ricerca condotta dalla professoressa Judith H. Lichtman della Yale School of Public Health che ha presentato i dati raccolti durante la conferenza internazionale sull’ictus organizzata dall’American Stroke Association. Un legame esiste, come spiega la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile di Neurologia D’Urgenza e Stroke Unit di Humanitas.

C’è una connessione tra ictus e sbalzi di temperatura? 

«Diverse ricerche hanno evidenziato un aumento del numero di ricoveri in relazione agli sbalzi di temperatura. È noto da sempre che esiste una stagionalità nelle malattie cardio-cerebro vascolari legata alle modifiche dei parametri pressori. Le condizioni atmosferiche sono tra i molteplici fattori collegati alle ospedalizzazioni per problemi cardiovascolari. Cambiamenti di temperature e fattori meteorologici possono essere assimilabili ad “agenti stressanti” che favoriscono l’insorgenza di alcune patologie. In ogni caso serviranno delle ulteriori ricerche per comprendere meglio le cause e indagare gli effetti di questi cambiamenti climatici».

Come agiscono i fattori climatici sul nostro organismo?

«Per quanto riguarda le malattie cardio-cerebro vascolari, un possibile meccanismo è associato alla vasocostrizione arteriosa causata dal freddo che provoca una serie di cambiamenti a livello tra cui un aumento della pressione arteriosa, della viscosità del sangue e della forza con cui il cuore pompa il sangue, con un conseguente aumento del rischio di trombosi e di ischemia. Inoltre nella stagione invernale si modificano le abitudini di vita, si tende a essere più sedentari e si tende ad alimentarsi in modo diverso assumendo meno verdure e con cibi maggiormente grassi che possono determinare un incremento dei livelli ematici di colesterolo che possono favorire la comparsa di aterosclerosi favorendo così il rischio di ictus. Il meteo non influisce sulla patologia in sé, ma su uno dei fattori di rischio, cioè la pressione».

Come è bene comportarsi?

«I maggiori effetti li subiscono i soggetti più sensibili. I pazienti ipertesi devono essere più attenti nei cambi di stagione ed effettuare controlli ravvicinati della pressione. Non è solo il meteo, ma un insieme di fattori che aumentano i rischi. In generale è buona pratica misurare la pressione ed eseguire controlli periodici. Se tutto è a posto durante l’estate non è detto che d’inverno sia lo stesso. Le tutele e le indicazioni valide per tutti sono: praticare un’adeguata attività fisica anche d’inverno, misurare la pressione e sottoporsi a visite mediche di controllo. Seguire uno stile di vita sano e fare sport aiuta a tenere sotto controllo valori come colesterolo e pressione arteriosa per prevenire malattie come ictus e infarti».

 

Ha risposto la dottoressa Simona Marcheselli,

responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit di Humanitas.

 

 

A cura di Cristina Capece

 

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