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Primavera, tempo di starnuti

19/03/2002

Incominciano a manifestarsi le prime allergie e i primi disturbi di asma, una malattia molto diffusa ma non invalidante. Basta affidarsi ad uno specialista per tenerla sotto controllo e curarla con la giusta terapia. Negli ultimi 15 anni si è registrato un notevole aumento dell’incidenza dell’asma bronchiale, in particolare nella popolazione pediatrica dei Paesi ad elevato sviluppo socio-economico. Studi epidemiologici hanno dimostrato che sono affetti da asma bronchiale il 5-9% degli adultie il 10-15% dei bambini : circa 100-150 milioni di persone nel mondo. E si prevede che la malattia crescerà con un ritmo del 20% all’anno. “Le cause – spiega il dottor Michele Ciccarelli, responsabile della Pneumologia di Humanitas – sono da ricercarsi nei cambiamenti dello stile di vita e di alcuni fattori ambientali: maggior consumo di sale e di cibi precotti o conservati a discapito di frutta, verdura ed alimenti freschi; inquinamento, fumo di sigaretta ed elevata esposizione agli allergeni domestici. A questi si aggiungono i fattori genetici noti già da tempo: la componente ereditaria nella predisposizione all’asma è pari al 50-70%”.

Ma facciamo un passo indietro: che cos’è l’asma?
“E’ una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie – prosegue il dottor Ciccarelli – che causa una maggiore suscettibilità a stimoli di natura fisica e chimica che nei soggetti normali non determinano alcuna alterazione. Si manifesta con un’ostruzione reversibile delle vie aeree, che si risolve spontaneamente o in seguito ad una terapia broncodilatatrice. I sintomi si ripresentano ciclicamente, e coinvolgono le vie respiratorie sia alte (rinite allergica, raffreddore da fieno e anche congiuntivite) sia basse: tosse stizzosa e persistente, dispnea, ovvero sensazione di affaticamento respiratorio, senso di costrizione toracica, respiro sibilante, quest’ultimo dovuto al broncospasmo, una contrattura della muscolatura liscia bronchiale che riduce il calibro del bronco facendo passare meno aria”.
Il fattore di rischio più significativo per la comparsa dell’asma sono gli allergeni, più frequenti in primavera, periodo di impollinazione: la maggioranza dei pazienti sono infatti allergici ai pollini, in particolare alle graminacee. A questi si aggiungono poi altri agenti, come gli animali domestici, gli acari e meno frequentemente gli alimenti”.

Diagnosi e cura
La diagnosi di asma bronchiale si effettua con un esame funzionale, la spirometria, che consente una valutazione quantitativa della funzione respiratoria, permettendo di rilevare la presenza di un’ostruzione reversibile al flusso aereo e/o di iperreattività bronchiale. Se la spirometria dà esito normale, si effettua un test di provocazione bronchiale: consiste nel far inalare al paziente una sostanza che, nei soggetti asmatici, determina rapidamente la comparsa di un broncospasmo. Dopo la diagnosi, è necessario effettuare lo screening allergologico per capire a quali sostanze il paziente è sensibile, in modo da prevedere i periodi di riacutizzazione della malattia.
“L’asma, infatti – conclude il dottor Ciccarelli – è una malattia curabile e per nulla invalidante. Non impedisce, ad esempio, di fare sport a livello agonistico: alle Olimpiadi di Sidney, 20 medaglie d’oro sono state vinte da atleti affetti da questa malattia.
È importante affidarsi ad uno specialista, in modo da tenere sotto controllo la malattia e curarla con la terapia più adatta, a seconda della sua gravità (intermittente, lieve persistente, moderata persistente, grave persistente). Generalmente la cura dell’asma prevede sempre l’utilizzo topico (inalatorio) di cortisonici, cui poi si associano i broncodilatatori ed eventualmente i cromoni (stabilizzanti che riducono il rilascio di mediatori infiammatori, sostanze prodotte da alcune cellule coinvolte nell’infiammazione allergica) e gli antileucoltrienici, farmaci di ultima generazione.
Una volta impostata la terapia e verificata, a distanza di 5-15 giorni, la sua adeguatezza, è utile che il paziente continui a sottoporsi a controlli periodici”.

Gli allergeni
Gli allergeni sono il più importante fattore di rischio ambientale dell’asma bronchiale. Possono agire sia come fattori causali, sensibilizzando il soggetto, sia come fattori scatenanti. Fra gli allergeni, questi i pollini più frequentemente causa di allergie:

Graminacee grano, granturco, segale, mais, bambagione, loglierella, mazzolina
periodo di diffusione: aprile-settembre
Urticacee parietaria giudaica, officinale
periodo di diffusione: aprile-settembre
Composite ambrosia, artemisia, assenzio
periodo di diffusione: luglio-settembre
Betullacee e corilacee betulla, nocciolo, ontano
periodo di diffusione: febbraio-aprile

A cura di Monica Florianello

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