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Attacchi di caldo, quando portare i bambini al pronto soccorso?

01/07/2015

In estate i pronto soccorsi sono spesso affollati, ma non sempre gli accessi sono urgenti, soprattutto per i bambini. Bambini e anziani sono le categorie di persone più sensibili al gran caldo: colpi di sole e colpi di calore possono metterli più facilmente ko. Ma prima di recarsi al pronto soccorso è possibile cercare di risolvere la situazione da soli, magari contattando il pediatra di fiducia. Intasare i pronto soccorsi può infatti rallentare le attività dei medici e pregiudicare i livelli di assistenza.

Il dato della Società italiana di Emergenza e urgenza pediatrica parla di un 20-30% di accessi non urgenti ai pronto soccorsi. A questi viene attribuito il “codice bianco”, una sorta di livello di allerta zero, dopo i codici verde, giallo e rosso che indicano situazioni con gravità crescente. In questi casi sarebbe bastato chiamare il pediatra.

Quando è necessario rivolgersi al 118 o al pronto soccorso?

«Sicuramente nei casi di inalazione di corpi estranei e di ingestione di sostanze tossiche, con evidenti difficoltà respiratorie. Se il bambino è colpito da febbre, che può sorgere con un colpo di calore, ma anche con diarrea o vomito, i genitori possono provare a dargli dei sintomatici e a reidratare il bambino. Quando non risponde ai farmaci sintomatici come un antipiretico o un antidolorifico, allora dopo 48 ore dall’inizio dei sintomi, o se peggiorano velocemente, è necessario rivolgersi al pronto soccorso», risponde il dottor Antonio Voza, responsabile del Pronto Soccorso – EAS dell’IRCCS Humanitas Research Hospital.

La stessa Società italiana di Emergenza e urgenza pediatrica ha definito un vademecum per neo mamme e neo papà. La corsa al pronto soccorso diventa indispensabile, ad esempio, con febbre se il bimbo ha meno di tre mesi e non è stato possibile farlo visitare dal pediatra; se vomita ripetutamente e non riesce a bere, soprattutto se ha meno di un anno; se presenta quei sintomi che possono portarlo alla disidratazione, come la diarrea; se ha febbricola, dolori addominali nella parte inferiore destra e non evacua da 24 ore.

Molti ingressi in pronto soccorso sono dovuti anche a traumi e ferite da taglio

«In questo caso il modo migliore per evitare questi incidenti sarebbe la prevenzione. Dentro casa è possibile minimizzare i rischi con piccole accortezze, dalla protezione degli spigoli fino a tenere lontano dai più piccoli strumenti di taglio come quelli che si usano in cucina», conclude il dottor Voza.

 

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