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Allergie sotto l’Albero: attenti agli addobbi

16/12/2014

È il momento che tutti aspettano, perché il Natale senza l’albero da addobbare non sarebbe tale. Palline colorate, festoni, fili dorati e argentati sui rami d’abete. Vero o finto che sia, l’Albero di Natale è una bellissima tradizione che, tuttavia, può nascondere delle insidie, soprattutto per chi ha vie respiratorie vulnerabili, come spiega il dottor Michele Ciccarelli, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas.

Una prima precisazione per gli amanti dell’albero naturale: «I sintomi della rinite allergica o dell’asma bronchiale che eventualmente possono essere scatenati dal’ospitare in casa l’Albero di Natale – sottolinea lo specialista – non sono causati dal polline. Infatti il periodo di impollinazione del comune abete natalizio, appartenente alla famiglia delle Pinaceae, è tra maggio e giugno».

 

Allergie a Natale, vecchie tracce di primavera

A volte, però, l’arrivo del simbolo più noto della festa scatena starnuti, occhi rossi, tosse stizzosa, e nei casi più gravi toglie il respiro. Quali le cause? «“Se l’albero è naturale non bisogna sottovalutare la presenza di muffe che ricoprono la corteccia e i rami e che negli ambienti caldo-umidi finiscono per rilasciare spore – ricorda il dottor Ciccarelli –. Altro problema riguarda la presenza di pollini che sono rimasti “intrappolati” nelle resine oleose tipiche di questa tipologia di pianta. Anche in questo caso l’alta temperatura di casa può facilitare la dispersione nell’ambiente di pollini delle precedente stagione primaverile che finiranno per scatenare i sintomi».

Naturalmente, si tratta di disturbi e fastidi che fanno da “miccia” per soggetti allergici. «Difficile che la breve durata di permanenza dell’albero in casa sia un fattore di sensibilizzazione per soggetti fino ad allora sani – spiega lo specialista –, piuttosto è molto più probabile che muffe e vecchi pollini siano una causa scatenante per soggetti già sensibilizzati».

 

Per non rovinarsi le feste con le allergie

Lo stesso discorso vale anche per gli addobbi. Palline, stelle, fili colorati, ghirlande e persino le luminarie più sofisticate, quando tornano alla luce dopo mesi in soffitta o in cantina possono liberare allergeni che sollecitano le vie respiratorie degli allergici.

«Polveri e ancora una volta muffe, se gli scatoloni sono stati conservati in ambienti umidi – dice ancora il dottor Ciccarelli – possono essere responsabili dell’acutizzarsi improvviso di una sintomatologia respiratoria».

Quali precauzioni bisogna prendere, dunque, per evitare di rovinarsi le feste? «Se l’albero è sintetico bisogna procedere a una buona pulizia, spolverandolo attentamente insieme ai suoi addobbi – dice l’esperto –. Ancora meglio sarebbe conservarlo ben isolato e protetto sotto il cellophane o in bustoni di plastica da buttare via di anno in anno. Per l’albero naturale, invece, se nell’appartamento è presente una persona che soffre di allergia bisognerebbe procedere a una sorta di “lavaggio”. Il consiglio più diffuso è quello di usare acqua e ipoclorito di sodio, vale a dire la comune candeggina, su tronco, rami e aghi in modo da rimuovere eventuali muffe presenti. In ogni caso, se i sintomi insorgono in maniera improvvisa, spesso possono essere confusi con sintomi influenzali. Meglio parlarne con il medico curante o con lo specialista».

L’ultimo consiglio è “eco”. Per chi sceglie l’albero “al naturale” piuttosto che lasciarlo morire in un vaso, si può decidere di metterlo a dimora in un giardino, riportarlo a un vivaio oppure in uno dei centri commerciali che offrono di recuperare la pianta in cambio di omaggi o sconti.

 

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