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Benessere

Depressione, il rischio si riduce con l’esercizio fisico

26/10/2017

Attività fisica, benessere psichico. Un aspetto a cui non si pensa immediatamente quando si parla dei benefici dell’esercizio fisico è il suo legame con la salute mentale. Mettersi in movimento aiuta infatti a prevenire anche la depressione oltre alle tante malattie croniche come le patologie cardiovascolari o l’osteoporosi,aspetto da non sottovalutare e che rende il movimento uno strumento importante sia in chiave preventiva che per il trattamento degli stati depressivi.

La ricerca

A ricordare i benefici dell’attività fisica su tutto il benessere, di mente e corpo, è l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, che raccomanda 150 minuti di attività fisica a settimana, aerobica e a intensità lieve-moderata, per gli adulti fino a 65 anni. Ora nuove prove sullo stretto legame tra il movimento e il benessere mentale arriva da uno studio internazionale cui ha partecipato anche la University of New South Wales di Sydney (Australia) e pubblicato su American Journal of Psychiatry. L’esercizio fisico regolare, a qualsiasi intensità, è stato associato a una riduzione del rischio di depressione.

I ricercatori hanno eseguito un’analisi dei dati relativi ai livelli di attività fisica e ai sintomi depressivi di 33 908 norvegesi adulti. È emerso che il 12% dei casi di depressione si sarebbero potuti prevenire se i partecipanti avessero svolto anche solo un’ora di attività fisica a settimana. Inoltre chi aveva riferito di essere sedentario aveva il 44% di probabilità in più di sviluppare depressione rispetto a chi aveva detto di dedicarsi all’attività fisica una/due ore a settimana. Dallo studio, infine, non è emersa alcuna associazione con l’ansia.

Ma perché l’attività fisica può giovare al benessere mentale?

Chi fa regolarmente attività fisica può testimoniarlo: dopo aver sudato chi non ha detto o pensato “sono stanco ma mi sento meglio?” Con l’esercizio fisico l’organismo rilascia una serie di neurotrasmettitori, prime fra tutte le endorfine, che sono associati a una sensazione di benessere e si attivano dei meccanismi cerebrali modulati dall’attività fisica. Inoltre l’individuo scopre di avere a disposizione delle risorse che non pensava di avere e che può utilizzare.

 

A questi si sommano gli aspetti sociali dell’attività fisica che può rappresentare anche un’attività ludica, un hobby. Fare sport di squadra, andare in palestra, entrare a far parte di un gruppo di runner o di ciclisti sono tutti pretesti per socializzare, per uscire dall’isolamento, semplicemente per parlare con qualcuno. Una leva che può essere sfruttata a qualsiasi età.

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