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Benessere

La sincope, spesso provocata solo dalla paura

04/12/2012

Quando la perdita improvvisa di coscienza non è dovuta a malattie cardiache, è un disturbo completamente benigno. E chi ne soffre può comunque vivere una vita normale, come spiega il professor Raffaello Furlan, docente dell’Università degli Studi di Milano e responsabile di Clinica medica in Humanitas.

Una sensazione di malessere generale e di debolezza, offuscamento della vista, sudorazione, pallore. E poi la perdita di coscienza. Nella maggior parte dei casi è così che si presenta la sincope, un’etichetta che indica una perdita temporanea (al massimo poche decine di secondi) della coscienza che comporta talora una caduta a terra.

«La sincope – spiega il professor Raffaello Furlan, responsabile di Clinica Medica in Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano – può avere cause diverse. Talvolta, è conseguenza di malattie cardiache e può rappresentare la prima avvisaglia di un evento cardiaco che può rivelarsi anche fatale. In questa forma, frequente soprattutto in persone anziane, la sincope va trattata con la massima urgenza rivolgendosi al Pronto soccorso».

Anomalia transitoria del sistema nervoso autonomo

Il più delle volte, però, la sincope è la conseguenza di un’anomalia transitoria nel funzionamento di quella parte del sistema nervoso che regola la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, il sistema nervoso autonomo.

«È quella che viene definita “sincope neuro mediata” (o vasovagale) e la sua causa diretta è una riduzione temporanea della quantità di sangue che arriva al cervello – spiega il professor Furlan –. In questo caso colpisce soprattutto i giovani ed è un disturbo completamente benigno».

Una volta esclusa con opportuni esami medici la possibilità che la sincope sia dovuta a cause pericolose (come le malattie cardiache), una persona che soffre del disturbo può condurre una vita del tutto normale, imparando a mettere in atto strategie per prevenire la perdita di coscienza o, qualora questa si verifichi, per recuperare al meglio.

«Se la perdita dei sensi non si associa a un evento collaterale, come un trauma dovuto alla caduta – precisa il professor Furlan – un’ottima soluzione è per esempio sedersi e bere due bicchieri d’acqua».

Si tratta a tutti gli effetti di un “rimedio della nonna”, ma la sua efficacia è stata in realtà studiata in diversi studi scientifici.

Due bicchieri d’acqua per alzare le pressione arteriosa

“È stato dimostrato – prosegue Raffaello Furlan –, che 480 ml di acqua (poco più di due bicchieri) per l’organismo rappresentano un vero e proprio farmaco. Infatti, l’ingestione di questa quantità di acqua è in grado di generare riflessi nervosi eccitatori a partenza da osmorecettori epatici che si ripercuotono sulla circolazione sanguigna e fanno alzare la pressione arteriosa. Questi effetti si vedono poco in una persona sana, in per un anziano o in quanti hanno disturbi degenerativi a carico del sistema nervoso autonomo, come è il caso di molti pazienti affetti da morbo di Parkinson, due bicchieri d’acqua bevuti in rapida successione possono produrre un innalzamento della pressione dell’ordine di 40-60 millimetri di mercurio».

Quanto basta per stare meglio.

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