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Benessere

Se la casa diventa un killer

11/05/2010

“Edificio malato” può voler dire anche presenza di materiali nocivi come il radon e l’amianto oppure come le polveri sottili provocate dal fumo.

Sono molti i disturbi provocati da fonti di inquinamento legate al soggiorno in luoghi chiusi come abitazioni e uffici. Le sostanze più subdole sono quelle che causano effetti sulla salute molto gravi, ma senza campanelli di allarme evidenti. E gli effetti si osservano a lungo o lunghissimo termine. Si tratta del radon e l’amianto, che danno luogo a malattie come i tumori. Ma non sono da sottovalutare neanche le polveri sottili provocate dal fumo. La legge ormai lo vieta nei luoghi pubblici, ma non in casa propria. E’ bene, però, sapere, che le polveri si annidano nelle pareti e vengono continuamente respirate. E ancora una volta la parola d’ordine è “arieggiare”. Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Maurizio Tommasini, epatologo di Humanitas.

Dottor Tommasini, perché radon e amianto sono pericolosi?
“Dopo anni di esposizione il radon e l’amianto causano disturbi gravissimi sull’organismo. Il radon è un gas radioattivo, prodotto soprattutto dal decadimento dell’uranio 238, ed ha la caratteristica di essere inodore e incolore. E’ presente in concentrazioni variabili nel sottosuolo e nei materiali da costruzione che possono essere utilizzati nell’edilizia, ma a volte è lo stesso terreno sul quale si costruisce che registra più o meno alte concentrazioni di radon. Anche l’acqua è un veicolo per il radon. Il problema è il gas, a sua volta emesso dal decadimento dell’uranio, che filtra in casa attraverso fessure, tubi di scarico e cemento. Anche questo gas decade trasformandosi in piombo ed emettendo particelle che, a contatto con l’organismo, possono causare il danneggiamento o la morte delle cellule dando origine a neoplasie gravi come il carcinoma del polmone. Nei locali chiusi la concentrazione di gas può raggiungere numeri elevatissimi con notevoli ripercussioni sull’organismo. L’amianto è un’altra sostanza cancerogena utilizzata nell’edilizia come materiale isolante e antincendio. E’ una fibra estratta dal silicato di calcio magnesio. Il problema è che quando si trova esposta alle intemperie e non protetta, soprattutto quando è molto caldo, si spezzetta in piccolissime particelle che vengono respirate con l’aria. Rappresenta un grave problema di salute perché può portare a diverse forme di cancro (al polmone o al mesotelioma, il tumore della pleura, che riveste il polmone) o all’asbestosi (malattia respiratoria cronica)”.

Quali sono i sintomi?
“Purtroppo non esistono veri e propri campanelli di allarme. Quando i sintomi compaiono in modo evidente, la malattia è in genere già conclamata (tosse cronica, difficoltà nella respirazione, mal di testa ricorrente). In ogni caso esiste una normativa (la 626/94 e successive modificazioni) che tutela la salute dei lavoratori riguardo all’esposizione a queste sostanze, prevede controlli serrati e definisce metodi di prelievo per la misurazione della concentrazione delle fibre nell’aria. Lo stesso discorso, però, non vale in casa propria, per cui è il singolo il protagonista della propria salute. E’ consigliabile eseguire periodicamente un controllo delle concentrazioni di radon se la casa è costruita su un terreno a rischio o se si abita nei piani bassi. Se l’abitazione ha parti in amianto, queste devono essere controllate in modo da verificare che non si siano ‘staccate’ le fibre perché altrimenti è da rimuovere”.

E riguardo al fumo?
“Il problema è il fumo passivo, da cui derivano sostanze tossiche che si annidano sulle pareti di casa, sugli oggetti e negli impianti di climatizzazione e vi rimangono se i locali non vengono adeguatamente arieggiati o bonificati. Viene, così, costantemente respirato e inalato anche da eventuali ospiti non fumatori. Le particelle che si ripongono sui muri sono anche peggiori del fumo attivo in quanto a ripercussioni sulla salute. Non è il caso degli uffici o altri luoghi aperti al pubblico perché ormai da alcuni anni il fumo è vietato per legge”.

Cosa si può fare per prevenire i rischi dell’inquinamento indoor legato a queste sostanze?
“Può sembrare banale, ma si devono aerare i locali in cui si soggiorna almeno una volta al giorno e in modo continuo. Vanno, inoltre, eseguite verifiche per assicurarsi che non vi sia radon e, se presente, allestire gli opportuni accorgimenti (isolare le fondamenta di casa oppure creare sfiatatoi per incanalare all’esterno il gas). Idem per l’amianto che, se presente e spezzettato, deve essere rimosso. E non fumare. Se si ha il vizio, mai fumare nei luoghi chiusi”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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