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Benessere

La curiosità è femmina, proprio come la prevenzione!

14/10/2016

Il vento d’autunno, di questi primi giorni d’ottobre, porta con sé la prevenzione al femminile: si torna a parlare, divulgare e promuovere la buona abitudine della prevenzione per sconfiggere, fin sul nascere, il i tumori femminili.
Sebbene la diagnosi precoce (tramite controlli regolari, pap test, mammografie, ecografie annuali) rimanga lo strumento per individuare un tumore ancora in fase iniziale (e quindi curabile), l’informazione è una pre-condizione necessaria per “fare squadra” contro il male del nostro secolo.

Ginecologo e senologo: quale contributo alla prevenzione?

Il primo si occupa dell’apparato riproduttivo (vagina, ovaie, utero), mentre il secondo ha competenze specifiche in ambito senologico. Ecco un’intervista a due voci, con il dottor Gabriele Siesto, ginecologo  e la dottoressa Giuliana Zay, radiologa senologa, professionisti di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care, per una maggiore consapevolezza.

Chiedilo al ginecologo

Il tumore alle ovaie è un nemico silenzioso, spesso asintomatico (almeno in fase iniziale) e non esistono esami di screening specifici, diversamente da quanto avviene per il tumore al seno, al collo dell’utero e al colon.

  • Indizi da non sottovalutare. Nella maggior parte dei casi l’insorgenza è sporadica: i fattori di rischio sono generalmente sfumati e vi si riconoscono il menarca precoce e la menopausa tardiva, l’assenza di gravidanze e l’obesità.  Di particolare interesse è invece la presenza di una mutazione genetica a carico dei geni BRCA1 e BRCA2. Questa alterazione, che interessa meno del 20% di casi, predispone la donna allo sviluppo del tumore ovarico e della mammella.
  • Sintomi da ascoltare. Conoscere il proprio corpo significa anche prestare attenzione ai cambiamenti a volte repentini e immotivati: in questa ottica, difficoltà di digestione, distensione addominale, anoressia, nausea continua, irregolarità mestruali, addome gonfio e dolorante potrebbero suggerire un controllo dal proprio ginecologo.
  • Prevenzione da fare. Giocare d’anticipo assicura migliori risultati in termini di terapia. Aiutano in questo senso visite ginecologiche regolari, combinate alla palpazione addominale ed alle ecografie transvaginali.

Chiedilo alla radiologa senologa

  • Seno grande, grande pericolo? Il tumore al seno non tiene conto delle misure. In presenza di noduli,  l’unica differenza è la maggior facilità, di esplorazione delle strutture mammarie nei seni piccoli.
  • L’autopalpazione è solo l’inizio.  Anche se eseguita con regolarità, l’autopalpazione non esime la donna dagli esami specifici per la diagnosi precoce: mammografia ed ecografia, infatti, consentono di individuare tumori tanto piccoli da non essere percettibili al tatto.
  • Esami non intercambiabili: “Fare l’ecografia al seno non sostituisce la mammografia e viceversa. Sono due esami diagnostici che utilizzano metodiche diverse (ultrasuoni l’uno, raggi X l’altro) per accertare aspetti differenti della struttura mammaria” spiega la dottoressa Giuliana Zay, radiologa senologa di Humanitas Medical Care.
  • Questioni di famiglia. La questione dell’ereditarietà del tumore al seno è tema dibattuto. In realtà, solo il 5% dei tumori mammari è ereditaria, questo significa che avere una parente colpita da questo male, non si traduce nella matematica predisposizione alla malattia.

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