Stress da rientro: quanto durano i benefici delle vacanze? Una recente ricerca svolta da alcune università americane avrebbe rilevato che la positività fisica e mentale che caratterizza le vacanze può essere protratta anche fino a un mese dal rientro nella vita quotidiana.

È proprio così? La risposta alla dottoressa Agnese Rossi, psicologa dell’Unità di Psicologia e Psicoterapia di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

È possibile quantificare il tempo di influenza delle vacanze sulla vita del dopo rientro?

«Si può rispondere solo a livello soggettivo, persona per persona. Dipende molto dallo stile di vita che ognuno conduce prime delle vacanze e che viene mantenuto al rientro. Se si torna subito protagonisti di una vita frenetica e basata su stress, fretta e corsa, sul fare eccessivo senza ascoltare il proprio tempo interiore, i benefici della vacanza se ne andranno molto in fretta, in pochi giorni. Se invece si riesce a creare un giusto equilibrio tra le parti stressanti della settimana – come quelle caratterizzate da lavoro o studio intenso e faticoso – e i momenti di relax e di tempo da dedicare a sé stessi, allora gli effetti potranno prolungarsi anche oltre il mese».

(Per approfondire leggi qui: Stress da rientro? Via con nuovi stimoli e lento ritorno a vecchie abitudini)

Ci sono accorgimenti che possano aiutarci a prolungare le belle sensazioni provate in vacanza ed evitare così lo stress da rientro?

«Sì, uno di questi è cercare di ricollegarci con la memoria ai momenti di vacanza vissuti di recente, in bei posti o in compagnia di persone piacevoli. Ma anche pensare ai momenti positivi passati solo con sé stessi, momenti vissuti con tranquillità e senza frenesia e stress. Fare riaffiorare questi ricordi vuol dire aiutare a distendersi o ad allentare ansie e tensioni, ma anche creare i giusti stimoli per ritrovare momenti simili, anche se un po’ ridimensionati, nell’ambito della propria quotidianità».

Le vacanze ci servono dunque anche per ricordarci che la vita può, anzi deve, essere meno stressante…

«Sì, hanno anche questa funzione. La vacanza deve proprio servire a farci ricordare che la vita quotidiana non dovrebbe essere intesa solo come una serie di momenti stressanti o vissuti a velocità insostenibile. Per ottenere questo risultato dobbiamo imparare a intendere la vacanza come un periodo in cui si sta bene, ma non in senso banale, ossia non solo come distacco dalla realtà a cui prima o poi bisogna ritornare: è importante ricercare lo stare bene con sé stessi, con gli altri, con i propri impegni, riuscire a dare il giusto spazio alle proprie passioni, ai propri interessi. Così da poter dire, alla fine di ogni giornata: “L’ho vissuta bene!”. Un concetto che deve essere trasportato nella vita di tutti i giorni: dobbiamo imparare a chiederci: “Come posso dare qualità alla mia quotidianità – nei limiti del lavoro, degli orari, degli impegni – per permettermi di vivere bene e di dare un significato alla mia vita?” Il riuscire a darsi una risposta e ad applicarla non è cosa da poco nella nostra società basata sul “fare tutto e subito”…».

Una tale predisposizione mentale può avere anche influssi positivi sulla nostra salute?

«Una vita di tutti i giorni che preveda momenti di relax e di sano tempo da dedicare a sé stessi può aiutare a prevenire i disturbi legati all’ansia, allo stress o alla depressione. I periodi di vacanza sono l’ideale per imparare ad ascoltarci, dobbiamo saperne approfittare. Perché il conoscersi meglio, il riuscire a capire quali sono gli aspetti della vita che meglio si adattano alla nostra personalità sono aspetti in grado di aiutarci a prevenire eventuali disturbi psicologici che potrebbero sorgere nei momenti di maggiore difficoltà, durante il resto dell’anno».

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che depressione, ansia e stress aumentano il rischio di infarto miocardico?)