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Cerume, come eliminarlo dalle nostre orecchie?

08/04/2016

La pulizia delle orecchie è una delle prime cose che si impara da bambini: una delle domande tipiche delle mamme è “Ti sei lavato bene anche le orecchie?”, perché il materiale prodotto dai nostri condotti uditivi, il cerume, è considerato poco estetico e quindi da eliminare.

«Giusto, ma non bisogna dimenticare che anche il cerume, come tutte le sostanze secrete dal nostro organismo, ha una sua precisa funzione» sottolinea Lucio Rizzi, specialista dell’Ambulatorio di Otorinolaringoiatria di Humanitas Gavazzeni.

Cominciamo proprio da questo punto: qual è la funzione specifica del cerume?

«Il cerume ha una funzione protettiva e antibatterica del condotto uditivo esterno. Per questo è giusto che ci sia. Il problema è che a fronte di molte persone che ne producono una giusta quantità, quella che serve per l’assolvimento della funzione, ce ne sono altre che sono soggette a un’iperproduzione di cerume. In questo caso il materiale prodotto in eccesso non ha nessuna utilità e sorge l’esigenza di eliminarlo, spesso a livello ambulatoriale, perché può venirsi a creare il cosiddetto “tappo di cerume” che ha effetti negativi sull’udito».

Come deve essere eliminato il cerume in eccesso? Sono validi i sistemi fai da te?

«Il migliore sistema fai da te di pulizia dell’orecchio in genere è quella effettuato esternamente con un dito, acqua e un detergente non troppo aggressivo. Il cerume può essere tolto anche utilizzando un fazzolettino umido, non di carta, però, perché la carta si sfalda e può entrare nell’orecchio».

Altri sistemi possono essere utili? Ad esempio il cotton fioc è uno strumento adatto alla pulizia dell’orecchio?

«La prima regola da rispettare, quando si parla di pulizia dell’orecchio, è quella di evitare tutte le manovre che possano essere traumatiche per l’orecchio stesso. Il cotton fioc, ad esempio, deve essere usato con estrema attenzione perché non sono rari i casi in cui un suo utilizzo abbia provocato una perforazione del timpano. Se spinto troppo all’interno e con violenza, un semplice cotton fioc può anche provocare problemi agli ossicini della cassa timpanica o addirittura all’organo dell’equilibrio, con conseguenze che possono portare a interventi chirurgici delicati e addirittura a danni permanenti. L’uso dei cotton fioc deve dunque essere limitato, anche perché, in ogni caso, se è vero che può servire a pulire l’esterno dell’orecchio è anche vero che il suo uso può contribuire a compattare il cerume presente all’interno e a formare così il tappo».

(Per approfondire leggi qui: Mal d’orecchio, attenti ai rimedi naturali)

Altri metodi di pulizia fatta in casa sono i coni di cera e gli spray di soluzione fisiologica. Sono strumenti efficienti e sicuri?

«I coni di cera riescono a estrarre un po’ di cerume dall’interno dell’orecchio, sì, ma non dovrebbero essere usati: ho ancora bene in mente il caso di una ragazza che, a causa della cera bollente riversata all’interno dell’orecchio, ha avuto il timpano completamente bruciato. Gli spray a base di soluzione fisiologica non hanno effetti collaterali, ma difficilmente risolvono il problema del cerume in eccesso. In sostanza la soluzione fisiologica viene spruzzata all’interno del condotto uditivo esterno a una pressione talmente modesta che non è tale da favorire la fuoriuscita del cerume. Spesso invece, la soluzione fisiologica entrando in contatto con il cerume, lo fa gonfiare provocando l’occlusione completa del condotto e ottenendo così un risultato opposto a quello sperato».

Quindi resta solo la sana e vecchia pulizia insegnata dalle mamme ai figli fin da piccoli…

«In pratica sì. Un certo beneficio lo può dare l’utilizzo di gocce ceruminolitiche più volte al giorno, prodotti da banco che rendono il cerume meno secco e ne agevolano una fuoriuscita non “traumatica”. Se anche questo sistema non funziona, però, l’unica soluzione è quella di farsi estrarre il cerume da uno specialista otorinolaringoiatra (o dal medico di famiglia se è pratico) a livello ambulatoriale. Lì il medico specialista deciderà se utilizzare il vecchio metodo dello “schizzettone” (grossa siringa di vetro) con acqua a temperatura corporea. Nel caso in cui invece sospetti che vi sia una lesione sottostante, utilizzerà una cannula collegata con un sistema di aspirazione».

(Per approfondire leggi qui: Quando l’orecchio ti parla: diversi sintomi per diversi disturbi)

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