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Carnevale, maschere e travestimenti per mettersi a nudo

25/01/2016

Il Carnevale è alle porte, tempo di rispolverare dall’armadio maschere e costumi. Sebbene da qualche anno debba vedersela con Halloween, in quanto a travestimenti e balli sfrenati il Carnevale resta la festa per eccellenza della tradizione italiana. E allora largo all’allegria prima dei quaranta giorni di ristrettezze quaresimali! Un’allegria fatta anche di momentanea sospensione delle regole sociali e morali con la scusa del motto “A Carnevale ogni scherzo vale”.

Ad aiutare chi vuole divertirsi a Carnevale sono le maschere e i costumi. Per ogni età questa festa è l’occasione per vestire i panni di supereroi e personaggi delle fiabe, pirati e damine che ormai hanno preso il posto delle maschere tradizionali, da Arlecchino in giù.

(Per approfondire leggi qui: Trucchi di Carnevale, quelli sicuri per i bambini)

Ha sicuramente una funzione catartica, nel senso che il Carnevale in sé, e nello specifico il travestimento, ci permettono di uscire dai soliti schemi in un contesto protetto. Questo perché nella vita di tutti i giorni siamo “costretti” a ricoprire ruoli e attenerci a comportamenti che sono considerati socialmente corretti per non incorrere in sanzioni o emarginazione, perdere privilegi, o più semplicemente per andare d’accordo con gli altri. In questo senso è come se già tutti i giorni dovessimo portare un po’ delle maschere sociali: quelle di Carnevale ci permettono invece di esprimerci senza incorrere in giudizi!.

Perché si sceglie un personaggio piuttosto che un altro?

A volte la scelta del travestimento dipende solo da esigenze pratiche di comodità, disponibilità dei materiali, fantasia e gusto. Spesso però la scelta è collegata a un messaggio (basti pensare alla funzione di satira politica o di costume o denuncia sociale dei carri di Viareggio) e questo vale anche per i singoli.

Quando nella vita sentiamo forse di essere un po’ ingabbiati in schemi troppo rigidi o di essere un po’ mancanti in certe caratteristiche, ecco che il ricoprirci di una certa maschera (che in fondo nasconde e protegge) ci permette di soddisfare questa esigenza “senza metterci la faccia”. Un po’ come compensazione. Il “vorrei essere come” un certo personaggio, per certe sue caratteristiche che ammiro o che perlomeno mi affascinano (anche se nella vita di tutti i giorni magari non lo ammetterei mai!) mi potrebbe dare quindi la possibilità di mostrare parti nascoste di me».

(Per approfondire leggi qui: Carnevale: occhio ai fritti!)

La scelta di un costume può nascondere l’adesione a certi valori, ad esempio la “giustizia” se ci si traveste da supereroe?

Direi proprio di sì. Se si tratta di un travestimento positivo, anche per i bambini, non si parla tanto di compensazione ma di adesione a un certo ideale. Se la ricerca invece si dirige verso personaggi discutibili o “moralmente” scorretti, non preoccupiamoci comunque: almeno una volta all’anno avremo la possibilità di sentirci come lui ridendoci su! E il giorno dopo sarà tutto come prima.

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