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Benessere

Psicosi da carne rossa? No agli estremismi, sì all’equilibrio

28/10/2015

La carne fa aumentare il rischio di sviluppare un tumore? Se la decisione dell’Organizzazione mondiale della Sanità viene letta in maniera così “brutale” è inevitabile che l’opinione pubblica si preoccupi. Ma se si leggono bene le indicazioni dell’Oms, ecco che allora non c’è spazio per alcun timore. Non bisogna alimentare psicosi che non esistono.

(Per approfondire leggi qui: Carni rosse lavorate e rischio tumore: “Attenzione agli allarmismi”)

L’importante è non agire sull’onda dell’emotività suscitata dalla notizia ma prendersi sempre e comunque il tempo per valutare caso per caso il tipo di cibo che si intende consumare, che deve essere sempre di buona qualità e in quantità moderate, basando la propria scelta sulla fiducia riposta nel produttore. L’Oms ha infatti inserito le carni lavorate, dai wurstel agli insaccati per fare qualche esempio, fra le sostanze cancerogene: ogni 50 grammi di questo tipo di carne al giorno fa aumentare il rischio di tumore al colon-retto del 18% circa. Meno severo il verdetto sulle carni rosse, probabilmente cancerogene. Prove definitive sull’associazione tra manzo, cavallo, vitello, maiale e rischio tumore non ce ne sono, dice l’Oms.

Nessuna psicosi da carne rossa: l’Oms non ne ha proibito il consumo

Il punto centrale della questione riguarda le quantità consumate: quello che sicuramente va evitato è l’eccesso di questi alimenti. Ma dall’altro lato la carne rossa non va nemmeno demonizzata e bandita dalla tavola, per questo non servono allarmismi: «In una tematica come quella dell’alimentazione, che sta diventando sempre più delicata servono buon senso ed equilibrio. Dalla decisione dell’Oms non deriva nessun divieto di consumare carne lavorata o carne rossa».

(Per approfondire leggi qui: Carne rossa e rischio cancro: “L’importante è moderare il consumo”)

Più preoccupante però non è tanto il rischio del “panico da generalizzazione” suscitato dalla notizia, quanto l’osservare come sempre più una scelta, assolutamente molto personale (consumare carne oppure no) tenda a creare aspre contrapposizioni tra fronti opposti, alimentando malumori e intolleranze nei confronti di chi la pensa in maniera diversa, laddove il cibo ha invece sempre rappresentato un mezzo di unione e condivisione altamente simbolico, nei momenti di gioia, in famiglia e con gli amici.

Non ci sono cibi che di per sé sono buoni o cattivi: gli estremismi non vanno bene, né in un senso né nell’altro. Da un lato non è possibile sostenere che la carne non va più mangiata perché causa il cancro così come dall’altro non si possono ricercare esclusivamente cibi naturali o biologici. Il rischio è quello di sconfinare in ciò che gli specialisti chiamano “ortoressia nervosa”, ovvero un’ossessione per il cibo sano che è un vero e proprio disturbo dell’alimentazione. La parola d’ordine rimane allora moderazione in tutto!

(Per approfondire leggi qui: Carni rosse, per prevenire i tumori attenti a tutti i fattori di rischio)

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