Stai leggendo Infertilità, con lo stress donne più a rischio

Benessere

Infertilità, con lo stress donne più a rischio

26/06/2015

Nelle donne lo stress raddoppia il rischio di infertilità. Ad associare stress e infertilità femminile è stata una ricerca dell’Ohio State University, Stati Uniti, presentata all’ultimo congresso della Società europea di riproduzione ed embriologia.

Tra il 2005 e il 2009 il team di ricerca ha seguito 400 coppie: nell’87% dei casi le donne sono rimaste incinte. Per misurare i livelli di stress sono stati scelti due marcatori: l’alfa amilasi, un enzima, e il cortisolo, un ormone, entrambi presenti nella saliva. Dai test condotti è emerso che nelle donne con valori più alti di alfa amilasi, la fecondità si riduceva di una quota pari a quasi il 30%.

È proprio questo valore che si traduce in un aumentato rischio di infertilità. Le donne più stressate, in altre parole, impiegano più tempo per concepire. La ricerca, pubblicata sulla rivista Human Reproduction, ribadisce quanto già provato dallo stesso team in un lavoro precedente condotto su un campione di donne inglesi: lo stress riduceva le probabilità di concepimento nella cosiddetta finestra fertile.

Resta ancora da chiarire però, come sottolineano i ricercatori, il modo in cui, da un punto di vista biologico, lo stress impatta sulla fecondità.

L’infertilità riguarda uomini e donne, ma su queste è maggiore il peso dell’età

«Lo stress è una realtà della vita moderna con cui le coppie devono fare i conti. Spesso le costringe ad avere meno tempo per se stesse e può in qualche modo influire sulla loro capacità di procreare. Lo stress infatti agisce con modificazioni funzionali, ormonali o biochimiche sull’organismo. Tuttavia, non credo che senza modificazioni evidenti e misurabili dell’equilibrio psicofisico dei partner, lo stress possa considerarsi da solo un vero e proprio fattore di rischio dell’infertilità femminile. Soprattutto – spiega il Professor Paolo Emanuele Levi Setti, direttore dell’Humanitas Fertility Center – non può essere un modo facile per lenire la sofferenza della non gravidanza e una scusa per ritardare il momento in cui iniziare a comprendere se esistono impedimenti alla probabilità di concepire e come poterli superare».

Un grande limite della fertilità femminile è sicuramente l’età: «La fertilità è un problema di maschi e femmine, ma nelle donne la riduzione delle probabilità di una gravidanza dopo i 35 anni ha maggiori evidenze. Anche le malattie e le condizioni ambientali mettono a rischio la loro salute riproduttiva. Tuttavia, abbiamo a disposizione degli strumenti con cui predire con efficacia l’esaurimento precoce della loro fertilità. Così è possibile individuare in tempo quei fattori di rischio che possono impedire alle giovani donne di procreare».

«Le coppie devono sapere che dopo 12 mesi di rapporti liberi, frequenti e felici, e dopo 6 mesi se la parte femminile ha più di 35 anni, bisogna richiedere l’aiuto di uno specialista, senza seguire i consigli anche di alcuni medici che attribuendo allo stress il non arrivo della gravidanza fanno loro perdere tempo prezioso e a volte irrecuperabile», conclude il Professore.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita