Benessere

Iperattività e disturbo dell’attenzione

22/03/2005

Recentemente ho sentito diversi dibattiti sui pro e i contro di un farmaco, più precisamente uno piscofarmaco, per curare l’iperattivismo dei bambini. Ma la troppa vivacità dei bambini può essere considerata una malattia? Da curare addirittura con degli psicofarmaci?

Risponde la dottoressa Emanuela Mencaglia
Disturbo di attenzione e iperattività si riferiscono alla difficoltà del bambino a mantenere focalizzata l’attenzione su un lavoro per un determinato periodo di tempo, e al controllo della sua attività. Possono comparire anche come disturbi indipendenti e separati.
La scuola e l’attenzione delle maestre possono dare una mano a evidenziare questi disturbi, più frequenti nei maschi. Spesso infatti disturbo di attenzione e iperattività si rivelano in contesti che tendono a mettere il bambino a confronto con gruppi di pari, limitano il rapporto diretto interpersonale, tendente all’esclusività, con un adulto: situazioni in cui si richiede un controllo nel comportamento più prolungato nel tempo ed una maggiore pressione emotiva da parte dell’esterno. E’ come se questi bambini trovassero difficoltà a pianificare i loro comportamenti e ad usare strategie in grado di affrontare determinati compiti, perché non riescono a darsi delle regole applicative di queste strategie autonomamente, mentre se aiutati arrivano al successo.
Questo tipo di disturbo viene descritto nel manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali (DSM IV), nel quale vengono annoverati i disturbi psicologici e psichiatrici e le loro caratteristiche diagnostiche. Anche per questo disturbo esistono una serie di aspetti ‘osservabili’, che se presenti in un certo numero danno modo di diagnosticare un disturbo dell’attenzione e iperattività. Qui non si tratta di un bambino solamente vivace, ma di un bambino che ha dei problemi e a causa di questi ha difficoltà a portare avanti i suoi compiti quotidiani di socializzazione e di istruzione, che spesso nel gruppo di pari appare come più giovane ed immaturo, un po’ troppo egocentrico, con la necessità di una presenza adulta costante che lo aiuti. Questo è un disturbo che viene curato con successo e per questo, se diagnosticato precocemente, permette al bambino e ai genitori di non dover affrontare le frustrazioni legate agli effetti di questo disagio.

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