Blu, verdi, viola o nocciola. E gli occhi possono cambiare colore ogni giorno, a seconda dell’umore e solo per gioco. In questo modo molte persone, soprattutto giovani donne, ricorrono all’uso di lenti a contatto pur non avendo difetti di vista. Il pericolo? Non essendo abituate ad indossarle possono avere poca cura dal punto di vista igienico esponendo l’occhio al rischio di infezioni o patologie. Soprattutto perché si possono comprare liberamente dall’ottico e spesso si seguono consigli approssimativi di amici e non esperti. E’ importante non improvvisare e seguire alcune regole precise, così consiglia il dott. Rosario Urso, specialista dell’équipe di Humanitas diretta dal dott. Paolo Vinciguerra.
Anche in Italia il boom delle lenti colorate, non correggono difetti visivi, ma hanno scopo solo estetico. Come sono fatte?
“La maggior parte delle lenti a contatto colorate – spiega il dott. Rosario Urso – sono costituite da materiale morbido, poiché sono costituite da un’alta percentuale di acqua. Ciò le rende particolarmente confortevoli e facili da indossare, poiché si distendono seguendo la naturale curvatura dell’occhio. Per consentire una buona visione la parte centrale della lente è sempre trasparente, mentre la parte più periferica della stessa è colorata. In questo modo viene cambiata la tonalità degli occhi che, per esempio, da marroni possono diventare azzurri o verdi. Per avere un risultato naturale è bene scegliere una tonalità vicina al proprio colore di origine, in modo da accentuare la sfumatura. In ogni caso l’effetto migliore si ottiene sugli occhi chiari”.
Un occhio sano che non avrebbe nessuna necessità di portare lenti a contatto, che rischi corre?
“Le lenti a contatto colorate – prosegue il dott. Urso – sono chiamate “cosmetiche” perché non hanno lo scopo di correggere la vista, ma rispondono a una esigenza puramente estetica, cioè solo per cambiare la tonalità di un occhio (dal marrone al verde, all’azzurro). Indossarle diverse ore al giorno senza aver seguito con attenzione le regole di disinfezione può determinare il rischio di infezioni corneali gravi; alcune infezioni, infatti, possono provocare un assottigliamento della cornea così importante da portare al trapianto di cornea. Quindi, in presenza di un “occhio rosso” o un importante abbassamento della vista è meglio farsi controllare da un oculista che a seconda della gravità del quadro clinico potrà intervenire con i mezzi terapeutici più appropriati”.
Come si possono evitare?
“Desiderare di avere un aspetto diverso giocando con il colore degli occhi va bene – mette in guardia il dott. Urso – a patto che non si comprometta il loro stato di buona salute. La riflessione nasce dal fatto che nella maggior parte delle volte queste persone non sono abituate a portare lenti a contatto e quindi potrebbero non essere abituate a riservare loro una buona manutenzione. Per prima cosa una cura particolare deve essere posta nella disinfezione. Le lenti si devono riporre nell’apposito portalenti con il liquido disinfettante che va sostituito ad ogni nuova immersione. Attenzione ai prodotti cosmetici, creme e trucchi devono essere applicati una volta indossate le lenti per evitare di contaminarle. Al contrario, prima di struccarsi avere cura di toglierle”.
Negli Stati Uniti c’è l’obbligo della prescrizione, da noi no. Poterle acquistare liberamente può far pensare alle persone che siano innocue. Cosa ne pensa?
“Il fatto che non ci sia l’obbligo di prescrizione per le lenti a contatto colorate o che il medico non le abbia consigliate ha fatto prevalere erroneamente l’idea che siano del tutto innocue – conclude il dott. Urso. Non bisogna prenderle come un gioco, ma se ne deve fare un uso corretto, come se si trattasse di lenti a contatto correttive. Meglio quindi non scambiarle tra amici, non acquistarne marche sconosciute, non indossarle senza aver eseguito attentamente le regole per la disinfezione. In ogni caso è bene sottoporsi a una visita specialistica dal proprio oculista di fiducia per tenere sotto controllo lo stato di salute dei propri occhi”.
A cura di Lucia Giaculli
