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Bellezza

Attacco alla cellulite

25/07/2003

Un corretto stile di vita può aiutare a sconfiggere la cellulite: attività fisica, scarpe e abiti comodi e un’alimentazione adeguata. L’opinione dei nutrizionisti di Humanitas Gavazzeni.

Magre, rotonde, minute o alte, non fa differenza: la cellulite è in agguato in circa 9 donne su 10. Un problema estetico non da poco soprattutto quando arriva l’estate e si presenta puntuale la ormai proverbiale “prova bikini”.
Per combattere questo fastidioso inestetismo, dovuto solo qualche volta ad una predisposizione familiare, la chiave sta (quasi) tutta nel prestare attenzione allo stile di vita.
Un abbigliamento (leggi tacchi alti o pantaloni eccessivamente attillati) che rende difficile la circolazione, una vita sedentaria e una dieta scorretta possono infatti favorire quella che è una vera e propria malattia.
“La cellulite – spiegano gli esperti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo – è dovuta ad una ridotta elasticità e tonicità dei vasi sanguigni causata dagli estrogeni e accentuata da uno stile di vita scorretto, che pian piano porta all’accumulo di liquidi nel tessuto adiposo, perché il sangue non riesce a drenare completamente le tossine, favorendo così la formazione della buccia d’arancia”.
Dato per scontato che un’attività fisica costante e abbastanza intensa (nuoto, passeggiate, corsa, bicicletta o palestra) possa rappresentare un valido aiuto nella “lotta” alla cellulite, l’altra arma a disposizione è quella dell’alimentazione.
Una dieta ipocalorica (personalizzata e prescritta da un esperto) va bene, ma solo per chi ha davvero dei chili di troppo, che oltre ad essere dannosi per la salute, rendono più evidente la cellulite.

In generale, però, a tavola oltre che alla quantità bisogna prestare molta attenzione alla qualità. “La prima cosa da fare è ridurre il sodio, cioè il sale, che viene trattenuto nelle cellule richiamando acqua e favorendo così la ritenzione idrica. Nei piatti, quindi, meglio sostituirlo con le spezie e gli aromi. Quando si preparano la pasta e il riso, l’ideale è aggiungerlo nell’acqua solo un paio di minuti prima della fine della cottura perché venga assorbito di meno. Infine, occhio ai cibi ricchi di sale nascosto: gli insaccati, i formaggi stagionati, i dadi da brodo (attenzione alle salse e ai sughi a cui si aggiunge il dado!), gli alimenti in scatola (dove si trova anche sotto forma di monofosfato di sodio, cloruro di sodio e glutammato di sodio)”.
Per limitare l’eccesso di sale, non bisogna calcare troppo la mano neppure con gli aperitivi: noccioline, olive, patatine e stuzzichini vari sono conservati ed insaporiti con il sale. Meglio quindi non concederseli più di 1 volta alla settimana.

Un ulteriore avvertimento riguarda i cibi ricchi di zuccheri, come i dolci, il cioccolato, le bibite e gli alcolici, che possono favorire l’accumulo di liquidi. Anche in questo caso meglio limitarli a 1-2 volte la settimana.
Infine la caffeina: troppi caffè e persino il tè nero (non quello verde che invece è drenante) potrebbero aumentare la ritenzione di liquidi e la buccia d’arancia.

Fin qui gli alimenti a cui prestare attenzione, ma quali i consigli per una dieta “in positivo”?
Per eliminare il sale di troppo, vanno benissimo gli alimenti ricchi di potassio (che contrasta l’azione del sodio), come patate, cipolle, piselli, lenticchie, pomodori e banane. Ma anche quelli ad elevato contenuto d’acqua, che favorisce l’eliminazione delle tossine con la diuresi. Si, dunque, a tutta la verdura e la frutta, in particolare all’anguria, al melone, alle fragole (ricche d’acqua), alle ciliegie, all’ananas e al ribes (ricchi di potassio) e ai mirtilli, che proteggono i capillari influendo positivamente sulla circolazione.
E poi porte aperte all’acqua minerale: berne almeno 1 litro e mezzo al giorno assicura un ricambio idrico che limita la ritenzione di liquidi. L’acqua migliore? Quella povera di sodio e perciò in genere quella oligominerale, che contiene cioè basse concentrazioni di minerali”.

A cura di Silvia Rosselli

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